Mica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Mica (disambigua).
Mica
Classificazione Strunz09.EC - Fillosilicati
Formula chimicaX2Y4-6Z8O20(OH,F)4
Proprietà fisiche
Densità2.8-3.1 g/cm³
Durezza (Mohs)2-2.5 muscovite,

2.5-3 biotite e flogopite, 2.5-4 lepidolite

Sfaldaturabasale perfetta
Coloreviola, rosato, argento, grigio, verde scuro, marrone, nero, giallognolo-marrone, verde chiaro, incolore
Lucentezzamadreperlacea, vitrea
Opacitàtrasparente, traslucido
Strisciobianco, incolore
Diffusionecomune
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale
Frammento di mica

Le miche sono un gruppo di minerali appartenente alla sottoclasse dei fillosilicati. Le miche sono caratterizzate da una struttura a strati e una perfetta sfaldatura. Questi minerali generalmente cristallizzano nel sistema cristallino monoclino, con una tendenza a formare cristalli con morfologia pseudo-esagonale.

Classificazione delle miche[modifica | modifica wikitesto]

La formula generale delle miche è[1]:

X2Y4-6Z8O20(OH,F)4

dove

X rappresenta K+, Na+, Ca 2+ o meno comunemente Ba2+, Rb+ o Cs+, ecc.

Y rappresenta Al3+, Mg2+, Fe2+, Fe3+ o meno comunemente Mn2+, Mn3+, Cr3+, Ti4+, Li+, ecc.

Z rappresenta principalmente Si4+ o Al3+ ma può essere anche Fe3+ o Ti4+

Strutturalmente le miche possono essere classificate come di-ottaedriche ovvero con numero di ioni Y=4 e tri-ottaedriche con numero di ioni Y = 6. Inoltre, se lo ione X è K o Na la mica viene detta mica comune, mentre se lo ione X è rappresentato da Ca la mica è classificata come mica fragile.

Di-ottaedriche
X Y Z
Miche comuni Muscovite

Paragonite

Glauconite

K2

Na2

(K, Na)1.2-2.0

Al4

Al4

(Fe, Mg, Al)4

Si6Al2

Si6Al2

Si7-7.6Al1.0-0.4

Miche fragili Margarite Ca2 Al4 Si4Al4
Tri-ottaedriche
X Y Z
Miche comuni Flogopite

Biotite

Zinnwaldite

Lepidolite

K2

K2

K2

K2

(Mg, Fe2+)6

(Mg, Fe, Al)6

(Fe, Li, Al)6

(Li, Al)5-6

Si6Al2

Si6-5Al2-3

Si6-7Al2-1

Si6-5Al2-3

Miche fragili Clintonite Ca2 (Mg, Al)6 Si2.5Al5.5

Miche di-ottaedriche[modifica | modifica wikitesto]

Miche comuni:

Miche fragili:

Miche tri-ottaedriche[modifica | modifica wikitesto]

Miche comuni:

Fogli (lamelle) di mica

Miche fragili:

Miche argillose[modifica | modifica wikitesto]

Le miche a grana molto fine che presentano tipicamente una maggiore variazione del contenuto in acqua o in ioni vengono definite in modo non formale miche argillose e includono[2]:

  • Idro-muscovite, con ione idronio H3O+ e K in luogo di X
  • Illite, con minore K in luogo di X e in corrispondenza maggiore Si in luogo di Z
  • Fengite, con Mg o Fe2+ in sostituzione di Al

Sia le miche di-ottaedriche sia quelle tri-ottaedriche se a grana fine possono essere denominate miche argillose.[2]

Struttura cristallina e cristallochimica[modifica | modifica wikitesto]

Pacchetto TOT

La struttura di base della mica è un pacchetto costituito da uno strato di cationi a coordinazione ottaedrica compreso tra due strati identici di tetraedri (Si,Al)O4 (pacchetto TOT). I gruppi ossidrili, insieme agli ossigeni agli apici dei tetraedri, completano la coordinazione ottaedrica dei cationi. Le miche sono costituite da un'alternanza di pacchetti TOT legati tra loro mediante cationi ad ampio raggio ionico ed elevato numero di coordinazione (cationi interstrato).[3]

Gli strati tetraedrici e ottaedrici hanno simmetria ideale almeno trigonale, tuttavia se si considera il pacchetto TOT la simmetria si riduce a monoclina.

Nel caso di una struttura reale invece la posizione di alcuni atomi si discosta leggermente da quella corrispondente alla simmetria ideale, tuttavia ciascun piano atomico mantiene comunque una simmetria pseudo-trigonale.[4]

Le miche comunemente cristallizzano nel sistema cristallino monoclino, anche se l’angolo cristallografico beta è prossimo a 90°. Le miche possono appartenere a tre classi cristalline: 1) sfenoidica (2); 2) domatica (m); 3) prismatica (2\m).[5]

All'interno dei pacchetti TOT i legami chimici sono molto forti; mentre legami più deboli tengono uniti i pacchetti successivi. La distribuzione planare dei legami chimici più deboli causa la caratteristica sfaldatura lamellare della mica.

Tutte le miche hanno una stessa organizzazione spaziale degli atomi, questo fa sì che le loro caratteristiche (come la perfetta sfaldatura) siano comuni a tutto il gruppo.

Le miche comunemente contengono il 4-5% in peso di H2O.[4]

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

I cristalli di mica sono generalmente tabulari con sezione a losanga o esagonale con angoli di circa 60° e 120°, e assumono morfologie pseudo-ortorombiche o pseudo-esagonali.[5]

Frammento di mica dove si può notare l'angolo tipico di 120°.

Politipismo e geminazione[modifica | modifica wikitesto]

Mica-polytypes-a-c-plane.gif
Struttura politipi mica 1M, 2M1, 3T

Nelle miche è frequente il politipismo cioè la formazione di polimorfi che differiscono per la sequenza di impilamento dei pacchetti TOT. Nei politipi le dimensioni della cella elementare secondo le due direzioni parallele agli strati sono identiche.

Nelle miche i politipi più importanti sono 1M (monoclino), 2M1 (monoclino) e 3T (trigonale).[2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Si ipotizza che il termine “mica” derivi dal latino micare ovvero “brillare”, in riferimento all’aspetto brillante di questi minerali oppure da mica, “briciola”, poiché si sbriciolano con facilità.[1]

Diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Miche particolarmente diffuse in natura sono la muscovite e biotite che partecipano alla costituzione, per esempio, del granito. In italia troviamo giacimenti in Veneto nella zona della valle del Mis ed in Toscana, a San Piero in Campo, Isola d'Elba, in Lombardia e in Piemonte nel biellese.[6]

L'India, il Canada e gli Stati Uniti d'America sono i paesi di maggior produzione delle miche.

Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]

Le miche sono ottimi isolanti termici ed elettrici. Un esempio è la muscovite, poiché ha molti utilizzi nell'industria come isolante, anche se attualmente tende ad essere sostituita da materiali sintetici.[7]

Generalmente, le miche costituite da lamine grandi e trasparenti, hanno applicazione industriale; invece, quelle in foglia più sottili sono utilizzate per paralumi, porte per stufe, occhiali di protezione, tubi per lampade e per diversi strumenti elettrici, visto la resistenza di questo minerale al calore. Inoltre le lastre di mica pressate sono utilizzate nella costruzione delle serre, in sostituzione del vetro.

Le miche sono utilizzate principalmente nella cosmetica decorativa come pigmenti perlescenti. Questi minerali si possono mescolare tra di loro per ottenere una grande varietà di colori, con lo scopo di decorare carte e oggetti di chincaglieria.

Le miche non sono né idrosolubililiposolubili.

Alcuni produttori di dentifrici utilizzano mica bianca in polvere sfruttandone il leggero effetto abrasivo per la pulizia della superficie dei denti. Anche le industrie delle vernici, dei rivestimenti, degli inchiostri da stampa e della plastica lo utilizzano[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Martuscello, Eliana., Cristalli e minerali, Giunti, 2012, ISBN 9788809766617, OCLC 898703252.
  2. ^ a b c (EN) Mottana, Annibale., Mineralogical Society of America. e Accademia nazionale dei Lincei., Micas : crystal chemistry and metamorphic petrology, Mineralogical Society of America, 2002, ISBN 0939950588, OCLC 50225274.
  3. ^ MICHE in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 9 gennaio 2019.
  4. ^ a b (EN) Deer, Howie e Zussman, An introduction to the Rock - Forming Minerals, 2nd editionª ed., 1966.
  5. ^ a b Cornelis Klein, Mineralogia, 1 italiana condotta sulla 22 edizione americana, Zanichelli, 2004, ISBN 880807689X.
  6. ^ Lieber, Werner., Atlante dei minerali : guida fotografica a colori, 2. ed, Muzzio, 1990, ISBN 887021270X, OCLC 797841383.
  7. ^ Autori Vari, Scheda Miche, in Il magico mondo di Minerali & gemme, Novara, De Agostini, 1993-1996..
  8. ^ Mica, A Deep Dive, su kingchroma.com, 21 settembre 2023. URL consultato il 20 marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cornelis Klein, Mineralogia, 1. ed. italiana condotta sulla 22. ed. americana, Zanichelli, 2004, ISBN 880807689X.
  • Carobbi Guido, Trattato di mineralogia vol.1, USES, 1983, ISBN 8803001409.
  • Eliana Martuscello, Cristalli e minerali, Giunti, 2012, ISBN 9788809766617.
  • Werner Lieber, Atlante dei minerali : guida fotografica a colori, Muzzio, 1990, ISBN 887021270X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 61819 · LCCN (ENsh85084665 · GND (DE4113762-0 · BNF (FRcb11958903b (data) · J9U (ENHE987007531464205171 · NDL (ENJA00574017
  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mineralogia